Rivalutazione Assegno di Mantenimento

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L’ordinamento giuridico italiano stabilisce che l’assegno di mantenimento, disposto in favore di uno dei due coniugi e/o dei figli a seguito di separazione o di divorzio, può essere oggetto di revisione o di revoca nel caso in cui sopravvengano novità sostanziali e verificabili nelle condizioni economiche delle parti:
– Uno dei due coniugi crea un nuovo nucleo famigliare,
– Uno dei due coniugi inizia a lavorare e quindi a guadagnare autonomamente, oppure viene licenziato e quindi il suo precedente reddito dichiarato diminuisce.
– i figli hanno maggiore necessità economica per via dello studio, di una condizione di salute differente ecc..

Con ordinanza n. 21178/2018, la Corte di Cassazione ha ribadito e legittimato il potere assegnato ai giudici al fine di stabilire la somma consona al mantenimento dei figli e dunque alla tutela degli interessi degli stessi.
In parole povere il giudice, al fine di comprendere quale sia la reale situazione patrimoniale dei genitori e soprattutto di quello affidatario, valuta le condizioni economiche nel momento stesso in cui emette il suo verdetto.
Queste condizioni potrebbero però cambiare nel corso del tempo, anzi, quasi sempre cambiano, quindi uno dei due coniugi potrebbe avere interesse a provare tale mutamento nelle condizioni economiche e patrimoniali dell’altro al fine di richiedere una rivalutazione dell’assegno di mantenimento erogato o percepito.

Questa particolare tipologia di indagine, che ovviamente la Iuris Investigazioni svolge su tutto il territorio nazionale e non soltanto in Abruzzo, è atta a verificare il reale stato patrimoniale dell’ex coniuge, al fine di garantire un’adeguata tutela economica al coniuge danneggiato e ai figli, se presenti.
In linea di massima possiamo evidenziare quattro aspetti chiave su cui l’investigatore si concentra, ossia quattro possibili realtà che potrebbero consentire, qualora si verificassero, di ottenere dal giudice la rivalutazione dell’assegno di mantenimento:
1. La reale situazione lavorativa dell’ex coniuge: documentare con prove valide un eventuale lavoro non dichiarato, accertando quindi la reale situazione lavorativa dell’altro coniuge.
2. Il reale tenore di vita dell’ex coniuge;
3. La reale situazione patrimoniale dell’ex coniuge: potrebbe aver acquistato immobili, o averli ereditati insieme ad altri beni.
4. Convivenza more uxorio: in pratica la convivenza con un nuovo compagno.
A conclusione dell’indagine svolta, l’investigatore privato della Iuris Investigazioni, stilerà una relazione tecnica sull’attività investigativa e fornirà al suo mandante le prove concrete rinvenute, utilizzabili in sede di giudizio al fine di fare valere le proprie ragioni.